Quando oggi ho saputo che, un padre aveva ucciso sua moglie e i loro figli di 5 anni e di 20 mesi, sono stato preso da una crisi incontrollabile di pianto e la prima cosa che mi è venuta da pensare è che, la cosiddetta normalità di questi anormali tempi, mi fa orrore e paura.
Carlo Lissi ha sterminato a coltellate tutta la sua famiglia, per seguire un’infatuazione per una collega che, per altro, non corrispondeva il suo sentimento. Questa è la spiegazione generalista che tutti vogliamo sentire, con in aggiunta, tanto per stare sereni, dell’infermità mentale. Si dice:” Solo un pazzo può arrivare a tanto.” E invece, signori miei, dietro queste tragedie famigliari sempre più frequenti, c’è altro, quella parte, cioè, che nessuno vuole prendere in considerazione: l’assoluta mancanza di senso nelle nostre esistenze.
Di fronte ad un evento disumano come la tragedia di Motta Visconti, i molti affermeranno che non esistono parole, e che è tempo di silenzio; io dico, invece, che è proprio il contrario, è proprio il momento di parlare, di comunicare, di cercare di oltrepassare i nostri limiti mentali, per i quali, dietro un pluriomicidio in famiglia, c’è solo pazzia e basta.
Ci fa così tanta paura essere sinceri, chiari ed onesti con noi stessi che, pur di metterci in discussione e dire le nostre verità, siamo pronti a massacrarci gli uni con gli altri, in senso figurato e non. Le nostre società sono ormai in balia degli eventi, mentre la nostra dignità è già morta da tempo.
Tutto, purtroppo, ha radici lontane, che risiedono nell’educazione che, sin da piccoli, inculchiamo ai nostri figli, i falsi valori della vittoria, della competizione, della furbizia, della prevaricazione e della violenza: Uno cresce di fronte alla TV, accompagnato da genitori che non hanno la minima intenzione di fare un passo più in la, che non sia ciò che tutti fanno e tutti pensano. E’ la falsa comodità che crea automi, tutti uguali, incapaci ormai di mettersi a servizio della vita e delle sue infinite possibilità.
Questa società ha fallito su tutta la linea: economica, relazionale, sentimentale, ideologica e religiosa; in favore di cosa, poi? Soltanto ed unicamente del denaro, con il quale tutto si può: un’altra allucinazione dei poveri di spirito e delle anime vuote, che si incastrano, perfettamente, nel perbenismo e nel quieto vivere, neo comandamenti e dogmi invalicabili dell’ultimo mezzo secolo.
Oggi cosa ci rimane fra le mani? Una moglie accoltellata alle spalle, due bimbi sgozzati nel sonno, ed un marito che, dopo il massacro inscena un furto, ed esce di casa per andare alla partita. Di fronte a questo abominio dobbiamo piangere, indignarci ma, soprattutto ribellarci, e l’unica forma di ribellione è la disobbedienza assoluta e sistematica al luogo comune, all’indifferenza e alla pigrizia nei confronti di una vita che, oggi, non vale, davvero, più nulla.
Io spero con tutto il cuore che possa arrivare, molto presto, un raggio di sole che scaldi i nostri cuori aridi e crei, all’interno di tutti noi, così tanto amore per l’altro che, il solo pensiero di usare la violenza per dirimere i conflitti di sorta, sia così incredibilmente ripugnante da non essere, mai più, preso in considerazione. MAI PIU’!