Beatrice Lorenzin: il viso d’angelo di una neo dittatura

Il cammino verso la disumanizzazione e la società dell’omologazione forzata, va avanti a gonfie vele.

Ormai non v’è dubbio che il momento storico che stiamo osservando, sia tra i peggiori da molti anni a questa parte. Un tempo, di fronte ad un provvedimento di Governo reputato ingiusto, qualcuno cercava di muoversi, di attivarsi, ora invece, ce la caviamo con un “tanto non c’è niente da fare. E così”. Sì, è così! L’attenzione di tutti noi sta in altro, in qualcosa cioè, che è molto lontano dalla lucidità e dall’amor proprio per se stessi e per i propri diritti. Quasi come se dire la propria opinione e smarcarsi anche solo per un momento da tutto quello che è abitudine, rappresentasse una sconfitta esistenziale atroce e impossibile da sopportare.

Su questo territorio che, in fondo ci siamo ritagliati su misura, nascono provvedimenti aberranti come l’obbligatorietà dei vaccini. Certo, adesso orde di famiglie infuriate risponderanno che vaccinare è giusto, perché altrimenti le malattie debellate, ritorneranno e ci uccideranno tutti. Messa in questo modo, come è possibile non essere d’accordo? E, tutto sommato, posso pure accettare serenamente questo tipo di affermazione; la cosa inaccettabile è che tutto questo mi venga imposto come una realtà alla quale debbo obbedire, anche se non posso condividerla minimamente.

Negli scorsi mesi tutti i TG e i giornali maggiori, non hanno fatto altro che propinarci casi di meningite in continuazione. Quando poi qualcuno ha fatto notare che i casi erano esattamente gli stessi degli anni prima, la meningite è sparita. Quando i governi hanno iniziato ad accorgersi che, intorno ai dubbi sulla pericolosità dei vaccini, si stava creando un movimento silenzioso di disobbedienza civile, ecco una bella legge, fatta in tutta fretta che mi ha ricordato la velocità dei provvedimenti per gli aumenti degli stipendi dei politici, che impone non solo l’obbligatorietà dei vaccini che tutti conosciamo, ma ne aggiunge altri, fino ad arrivare a dodici.

Insomma, credo che al di là di posizioni inconciliabili, un genitore possa permettersi di dubitare che, dietro ad una mossa del genere, ci possano essere interessi che vanno oltre la salute dei bambini. Ora la domanda che mi pongo è: “Siamo disposti per  difendere quegli interessi a sottoporre i nostri  figli ad un bombardamento chimico di quel genere e che non esisteranno complicazioni anche gravi?

Come tutte le dittature, anche questa del pensiero unico, del conformismo, del  divieto di riflettere, dei social vuoti e della vacanza perenne del ragionamento e della superficialità, amano presentarsi con i migliori vestiti che possano allontanare da se ogni dubbio di negatività . Oggi in Italia, quel sistema violento di imposizione di usi e costumi, ha scelto Beatrice Lorenzin, con il suo volto d’angelo, con la sua intoccabilità, tipica di chi si sente potente; di chi, in fondo, ha talmente poco rispetto per le persone, da credere che, per difendere i diritti dei potenti essendone rappresentanti, si possa fare di tutto, calpestando diritti acquisiti e possibilità di dialogo.

Il ricatto in questo caso è molto chiaro: “Ti rifiuti? Allora paghi da 500 a 1700 euro, tuo figlio viene escluso e, se ancora hai la forza di alzare la testa, perdi la patria podestà.” Perdere la patria potestà significa che i carabinieri bussano a casa tua e ti portano via i figli. Una cosa da Sud America anni 70.

Sono certo, contrariamente ad altre volte che, in questo caso, ci sarà una reazione. Sarà la reazione che la Lorenzin e quelli di cui è la faccia d’angelo, odiano di più: la reazione non violenta, organizzata, informata e civile di migliaia di famiglie che convergeranno  e con la forza delle idee, riusciranno ad avere quello che per una democrazia rappresenta un pilastro. La libertà di scelta.