Il mio nome è Ivan, ho 54 anni , artigiano di professione, attivista e scrittore umanista per passione.
Da sempre mi impegno con tutte le mie forze, nel proporre, organizzare e pensare, un nuovo modo in cui l’essere umano sia, semplicemente, il valore centrale. Detesto i furbi, gli indifferenti, il neo liberismo, le grandi opere inutili, il dominio dei pochi sui molti. Amo la chiarezze, la famiglia, l’integrità, il Nuovo Umanesimo, l’Africa e la compagnia degli amici.
Continuo ad essere attivo nell’associazionismo, nell’attivismo sociale e nella cooperazione internazionale. Negli ultimi vent’anni ho aderito e promosso iniziative inerenti il disarmo nucleare, l’anti razzismo, la creazione di una legge sulla responsabilità politica, il contrasto alle banche che sostengono il mercato internazionale degli armamenti, il proliferare selvaggio di ripetitori per la telefonia cellulare, la promozione di una società non violenta e la libertà vaccinale.
Sono stato promotore delle Campagne di appoggio umano Italia – Kenya, tramite le quali assieme all’Associazione Freedom Forever, ho posto in essere diversi progetti in favore dei più piccoli, per più di 11 anni di attività.
Sono ideatore, insieme ad altri, del primo Centro Anti Crisi di Quartiere, che sorge nella città di Torino. Presente da circa dieci anni, in regime di autofinanziamento e auto organizzazione.
Sono autore di quattro libri: “I Colori del volo”, “How are you? Diari di un umanista in Kenya”, “Carezze, ironia e Tabacco” e “Watoto” e “Tutto merito di un cannocchiale”.
Ultimamente mi sono speso molto per l’eliminazione totale dei decreti a favore del Green Pass.
Dal 2019 sono membro attivo e permanente dell’Associazione editoriale Multimage
Dal maggio 2017 ho deciso di aggiungere al mio nome quello di Stanislav Petrov, per rendere onore all’uomo che salvò tutti noi da una possibile guerra nucleare nel 1983. Farò richiesta al Prefetto di Torino per ufficializzare questa scelta, anche se so che sarà difficile. In ogni caso, da oggi, il mio nome sarà Ivan Stanislav Petrov Marchetti. Guarda il documentario