Contrasto alla legge Lorenzin, un anno di lotta

Capire a che punto siamo oggi con le vicende legate alla legge sull’obbligatorietà vaccinale, non è facile. E’ passato più di un anno da quando Beatrice Lorenzin affermava la volontà di voler proporre, in qualità di Ministro della salute, una legge che rendesse obbligatorie dodici vaccinazioni (poi ridotte a dieci più 3 consigliate), contribuendo alla creazione di un movimento di contrasto in tutto il paese; un movimento che, per alcuni versi, non si vedeva da molti decenni, per via della sua trasversalità e compositiva. C’erano e ci sono persone di tutte le estrazioni, accomunate dall’idea per la quale togliere la libertà di scelta curativa, sia ingiusto e antidemocratico, oltre che incostituzionale.

Faccio parte di questo movimento e, in un anno, posso dire di aver fatto, insieme ad altri, davvero ogni cosa per contrastare questa realtà, soprattutto per contrastare il divieto d’accesso dei bambini non vaccinati della fascia di età 0-6 a nidi e materne. Sì, perché la legge Lorenzin, oltre che obbligare, impone esclusioni e multe a chi non si piega.

Certo, come al solito i “grandi” mass-media, hanno svolto il loro compitino, demonizzandoci e cercando di dipingerci come genitori irresponsabili, non solo nei confronti dei nostri figli, ma anche nei confronti di quelli degli altri, e devo dire che ci sono riusciti molto bene. Ci siamo così trovati nella grottesca situazione di essere giudicati da tutti, senza, di fatto, essere totalmente contrari alle vaccinazioni; certo, fra di noi, esistono coloro che intendono non vaccinare, per via di loro convinzioni, ma esistono, soprattutto persone che vogliono essere informate su tutto ciò che concerne una serie di farmaci che, in quantità massiccia, dovrebbe essere inoculata ai nostri figli; atteggiamento, questo sì, da genitore responsabile! Forse è proprio questo che infastidisce registi ed esecutori di questo tipo di leggi: il fatto che un semplice “No, non si preoccupi, i vaccini sono sicuri”, non sia più una risposta sufficiente per molti. Quella pervicacia nel volersi informare, nel non fermarsi alla superficie di una visione televisiva della vita, urta il sistema disumano, voluto da coloro che, oggi, determinano scelte e credenze di quest’epoca.

Noi resistiamo, e mentre resistiamo capiamo che le istituzioni scelgono di erigere un muro nei nostri confronti, non cedendo di un millimetro dalle loro posizioni, come ad esempio accade qui in Piemonte dove, la Giunta Chiamparino è certamente una delle più attive nel porre in essere senza discussioni la legge.

In questo momento ci troviamo nella famosa Terra di nessuno, nella quale il Governo che ha promulgato la “119/2017” non è più in carica, mentre il nuovo è guidato da due forze, come Lega e M5S, che nella scorsa legislatura si sono poste contro. Il nuovo Ministro è Giulia Grillo del Movimento 5 Stelle, leggendo il cui programma si evince la possibilità di cassare i dieci vaccini obbligatori imposti da Beatrice Lorenzin, fermo restando l’obbligatorietà dei quattro (antidifterite, antitetanica, antipoliomielite e antiepatite B) della legge previgente. E siamo punto a capo, ma la sola idea di voler credere che in Italia ci sia un cambiamento politico ha, di fatto, baipassato questo particolare, per cui bisogna registrare che molti hanno appoggiato il Movimento 5 Stelle, proprio perché hanno creduto che questo potesse operare, una volta eletto, nella direzione di una vera e propria libertà di scelta, scevra da una qualsivoglia obbligatorietà in questo senso. Ciò che pensiamo è che, una democrazia che si definisce tale, ha come dovere fondante ed irrinunciabile, il poter mettere ogni persona nelle condizioni di poter decidere. Questa si chiama libertà.

A questo punto mi sorge una riflessione e un dubbio che, in fondo, tutto questo non sia solo un fatto economico di montagne di miliardi di euro che, grazie a leggi liberticide come queste, confluiscono nelle tasche delle multinazionali farmaceutiche. Deve esserci qualcosa di più del denaro che dà ricchezza. Forse c’è di mezzo il POTERE, non quello dato, appunto solo dal denaro, ma quello che si arroga il diritto di determinare l’orientamento dell’umanità intera; un umanità che non deve riflettere, pensare e organizzare uno stile di vita che vada oltre a ciò che è stabilito. Tramite l’esponenziale aumento dell’uso indiscriminato del farmaco, forse, si sta tentando di annichilire le nuove generazioni, affinchè, queste, non possano avere reazione alcuna e, per forza di cose, debbano in fine piegarsi, perché stremate nel fisico e stressate nell’intelletto. Ma ripeto, questo è solo un dubbio e una riflessione.

Ciò che rimane, il dato cioè più interessante dell’intera vicenda, risiede nel fatto che una legge dello Stato reputata sbagliata, abbia prodotto dopo anni di torpore, una reazione e un tentativo di contrasto organizzato. Una speranza in un momento storico in cui la violenza e la superficialità sembrano avere il sopravvento.

Ivan Marchetti