I Del Cazzo: una famiglia modello

Ieri si è svolta a Roma la manifestazione in favore della famiglia cosiddetta “normale”, ovvero sia uomo, donna e figli. Per me, davvero, non esiste nessun problema riguardante la manifestazione in sé; ognuno può credere in ciò che vuole e manifestarlo, per questo sono per la totale libertà di espressione, e non sono nemmeno di quelli che aggiungono un “però”, dopo un preambolo di rito. Liberi di pensare, dire e manifestare, anche se ciò per cui si manifesta è in totale contrasto con ciò in cui credo io.

Oggi voglio parlarvi di una famiglia che tante volte ho incontrato sulla mia strada: i signori Del Cazzo, ed il loro nucleo famigliare composto da figlio, figlia e cagnolino. Una casa di proprietà, che stanno pagando col mutuo, presso un istituto bancario che commercia in armi; un Suv in comode rate da trecento euro mensili; l’educazione dei pargoli in una scuola privata cattolica; il frigo pieno di tanto cibo proveniente dalle multinazionali che sfruttano il sud del mondo, come del resto, le medicine che usano.

Oltre questo, la famiglia Del Cazzo, non intende farsi domande sulle ragioni dietro le quali si palesa l’immigrazione, per loro, infatti, gli immigrati danno fastidio e se ne devono ritornare al loro Paese. I loro genitori, i Del Cazzo senior, sono immigrati meridionali, i famosi “Terun”, ma di questo hanno tutti perso memoria. Del resto si tratta di una memoria in stile Del Cazzo.

I Del Cazzo poi, sono credenti e praticanti cattolici. Mandano i loro figli all’oratorio, raccolgono le offerte e la domenica vanno tutti a messa. Però non ammettono l’omosessualità e, se uno dei loro figli un domani dovesse rendersi conto di essere gay, lesbo o trans, non aspetterebbero nemmeno un momento per disconoscerlo. Non scherziamo, nella famiglia Del Cazzo, i froci, i negri, le donne emancipate, i portatori di handicap e i disobbedienti, sono reietti, sono mele marce, in quel loro modello di vita che non prevede la vivacità intellettuale di andare al di là del luogo comune, non accetta la diversità come ricchezza, ma solo come pericolo.

E’ un piacere incontrare i Del Cazzo, perché sono di quelle famiglie con le idee chiare, senza nessun dubbio, che tirano dritto. Capelli corti e giacca lui, tacchi e gonna lei, pronti a procreare figli perfetti per questa società a loro immagine e somiglianza: la società Del Cazzo.

Non offendetevi se gioco un po’ con voi, so che non avete tanto senso dell’umorismo e che ridete a denti stretti, perché il giudizio esterno, per voi, e importantissimo, anzi agite in funzione di questo. Io penso, però, ai vostri figli, che sono vostre vittime, e non mi riferisco ai vostri credi perché, ripeto, non ho nulla in contrario. Io mi riferisco alla vostra incoerenza, quella che, semplicemente, oggi vi fa dire una cosa e domani, farne un’altra. Questo sì che è cancro per una società. Io questo vi contesto, il fatto che, la vostra incoerenza cronica non sia per voi motivo di indignazione, ma solo un dettaglio trascurabile. Non è un buon esempio di comportamento per le nuove generazioni, ve ne accorgerete presto quando, nel vostro immaginario, piccolo mondo perfetto, arriverà una variabile che vi farà impazzire.

Cara famiglia Del Cazzo, non ti preoccupare, perché, come te in Italia e nel mondo, ne è pieno, siete in buona compagnia. Da questa parte, da reietto intendo, spero tu possa arrivare al cuore delle persone, al di là delle proprie scelte di vita che ti impauriscono e ti destabilizzano; forse in questo modo sarai meno teso e preoccupato e più aperto al mondo che, velocemente, sta arrivando.