Illustrissime autorità
Il mio nome è Ivan Marchetti, lavoratore autonomo e attivista umanista. Oggi darò vita ad un sit-in non violento dinanzi al consolato austriaco della mia città, Torino, per informarvi circa il mio profondo sdegno per le politiche di chiusura che, il vostro governo come altri, sta portando avanti in questi giorni, nei confronti di interi popoli, la cui unica responsabilità e di essere nati nella parte martoriata dalla guerra e dalla povertà della terra.
Come i governi di tutta Europa vi assoggettate al volere degli Stati Uniti perdendo, in questo modo, non solo una parte della vostra dignità, ma soprattutto l’occasione di creare un precedente di disobbedienza civile, nei confronti di chi ordisce trame oscure per arrivare, quanto prima, ad un nuovo ordine mondiale in cui i pochi governeranno sui molti. Già ora è così, ma il progetto prevede la completa legittimazione popolare, attraverso le armi di questa nuova strategia globale della tensione, che inventa, di sana pianta improbabili califfati, e l’idea di un terrorismo globale che può colpire tutti in ogni dove.
Quando sento le storie e vedo le facce del popolo siriano, per fare un esempio, non mi capacito di come, la bestia umana, possa, così lucidamente, pianificare il caos di questo nuovo Olocausto 2.0. Sono qui, con la sola forza delle mie idee umaniste, perché domani, quando i miei figli mi domanderanno che cosa ho fatto io contro questa aberrazione della storia, io possa avere la forza di guardargli negli occhi senza avere la necessità di abbassarli. Vi invito, se potete, illustrissime autorità, a consegnare questa lettera, alle più alte cariche del vostro Governo, in modo tale che, anche voi, non siate obbligati, domani, ad abbassare lo sguardo per la vergogna.
Risposta del Console generale d’Austria in Italia Wolfgang Spadinger
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Egregio Signor Marchetti,Con la presente La ringrazio della Sua lettera datata18 aprile 2016,in cui esprime la Sua disapprovazione per le scelte dell’Austria riguardo alla gestione di controllo di confine.L’Europa sta affrontando delle sfide, che solo poco tempo fa nessuno avrebbe previsto. I profughi, che a causa delconflitto siriano fuggono in massa verso l’Europa,hanno inasprito la situazione in alcuni paesi. Solo nello scorso anno 90.000 persone hanno presentato richiesta d’asilo in Austria, paese di appena 9 milioni di abitanti, e da allora vivono in varie strutture messe loro a disposizione su tutto il territorio nazionale; è come se in Italia alloggiassero 630.000 rifugiati. L’Austria dà il proprio contributo e allo stesso tempo deve riconoscere di non poter continuare ad accogliere rifugiati senza porre dei limiti, quando invece altri paesi dell’Unione Europea ne accolgono solo pochi o addirittura nessuno.Per l‘anno 2016 l’Austria prevede di dare accoglienza a ulteriori 37.500 richiedenti asilo. Questo significa chele porte non si chiuderanno e che l’Austria, insieme a Svezia e Germania, è uno dei paesi che ospita più profughi in rapporto alla popolazione.Il nostropaese persegue una tradizione umanitaria della quale ha già dato prova in occasione della crisi in Ungheria nel 1956, della Primavera di Praga nel 1968 e delle guerre in Bosnia e nel Kosovo negli anni ‘90. Non posso quindi essere d’accordo con l’affermazione chedefinisce l’Austria un paese non accogliente. Al contrario, se tutti i paesi dell’Unione Europea accogliessero nella stessa misura, le persone che oggi attendono alle porte dell’Europa, sarebbero già state collocate.Dopo la chiusura della rotta balcanica e dopo l’accordo dell’UE con la Turchia in primavera, il numero di profughi che arrivano in Mitteleuropa attraverso i Balcani si è ridotto notevolmente. Esiste però il pericolo che questiflussisi spostino su altre rotte,adesempio su quella del mediterraneo centrale, dalla Libia verso l’Italia. In effetti, nell’arco del 2016 il Minister odegli interni italiano si aspetta 270.000 nuovi arrivi inItalia. Le persone che arrivano attualmente provengono dalla Nigeria, dal Gambia e da altri paesiafricani, esse non hanno diritto di asilo e sono profughi per motivi economici.La maggior parte i loro vuole raggiungere altri paesi europei, desidera ad esempio proseguire per l’Austria e si aspetta benefici economici. Le chiedo quindi di comprendere perché l’Austria debba controllare ai suoi confini, per distinguere le persone che nel nostro paese fannorichiesta d’asilo da quelle che sono venute in Europa solo per motivi economici.L’Austria continuerà ad applicare la libera circolazione di tutti i cittadini dell’UE. I provvedimenti della gestione di controllo di confine riguardano profughi emigranti, mentre gli spostamenti degli italiani, degli austriaci e degli altri cittadini UE saranno compromessi il meno possibile. Pertanto le istituzioni competenti dei nostri due paesi lavorano fianco a fianco per mettere in atto una forma di gestione che, facendo transitare le vetture a velocità bassa, garantisca comunque un controllo efficace del confine senza creare disagi.A questo punto vorrei assicurarLe che non c‘è alcuna intenzione di costruireun muro o di chiudere la frontiera del Brennero.Per ulteriori informazioni sulla politica d’accoglienza austriaca non esiti a contattarmi.Cordiali salutiPer il Consolato Generale:Wolfgang Spadinger(Console Generale)