Locali vietati ai bambini, l’ultima trovata di un mondo marcio

Oggi mio figlio è malato e quindi mi sono preso un giorno di vacanza per stare con lui e accudirlo. Mentre dorme profondamente mi metto a “Feisbucare” nel silenzio: le notifiche, la situazione delle mie pagine e qualche articolo interessante. Scorro placidamente fin quando noto un articolo che ha dell’incredibile e che si intitola : qui i bambini non possono entrare, prende piede la tendenza “No Kids”. In pratica, da qualche tempo negli USA (e te pareva!) alcuni locali pubblici quali ristoranti, pub, bar e anche voli aerei, vietano l’ingresso a persone con bambini al seguito, ragione di questo il fatto che i piccoli fanno rumore, disturbano i clienti senza prole.
Non essendo sazio dell’indignazione che già questo articolo mi ha prodotto, cerco di farmi ancora più male, e leggo, quindi, i 44 commenti sottostanti, alcuni dei quali vorrei riportare, con qualche commentino.
Anna Lisa, (maestra di scuola materna) :”Meglio, in certi luoghi danno fastidiooo.”Vi prego se la conoscete ritirate subito i vostri figli dalla scuola in cui lavora.
Marco:”Sacrosanto, facessero anche gli aerei No Kids.” Si. E anche gli alianti.
Ale (attore) :”Dico perché no. Come ci sono posti specifici per famiglie è giusto che ci siano anche posti specifici per non-famiglie.” Ottima idea, e poi, se vuoi possiamo organizzare un po’ di apartheid!
Deborah:”no kids, ok ma anche tante persone, che parlano al cellulare come se fossero sole, gente che mette del profumo assurdo e la tua pizza sa di chanel n° 5 e via di seguito….Poi quelli con la barba, chi porta slip, e le donne con i peli sotto le ascelle.
Fabio (portiere d’albergo) :”Lavoro in hotel e molti alberghi stanno facendo questa formula ed hanno molto successo giusta o sbagliata che sia.” L’importante è non avere una posizione e non sbagliare il numero della camera.
Patrizia (commerciante) :”Finalmente! Non sopporto ragazzini urlanti che corrono su e giù come cavalli impazziti, anche se la colpa è della maleducazione dei genitori. Ho scelto di non avere figli perché non mi piacciono i bambini, figuriamoci quelli degli altri! Certo, per fare figli bisogna essere in due!
Giuseppe (studente universitario) :”Finalmente.Solo per questo gli americani mi stanno più simpatici.” Chissà se tu sei simpatico agli americani?
Giorgia: “è un mondo bambino centrico. chi non ha figli deve cmq accettare incondizionamente quelli degli altri..urlanti e maleducati senza potersi lamentare perchè i figli sono sacri!ma che palle!mi sembra giusto che tutti abbiano diritto di stare a cena tranquillamente senza dover urlare per superare le grida dei bambini viziati e maleducati. che sicuramente non ne hanno colpa ma è un dato di fatto che lo siano! è un po’ come avere una molteplicità di locali dove andare a ballare o dove andare a cenare..è questione di gusti e di modi di voler passare il proprio tempo libero!” Con Giorgia non mi viene nemmeno una battuta. Sarà un caso?
Francesca :”D’accordissimo!!! sopratutto per i voli, ne ho fatto alcuni da incubo, però vorrei dire che io non odio i bambini nè do a loro la colpa ma ai genitori che se ne fregano se i loro figli sono maleducati o disturbano tirando fuori le solite scuse “sono solo bambini” Non sono io che sono razzista e che loro sono napoletani!
Matteo Onida:”Mi sembra giusto!!! Ci sono di quei bambini che strillano e non stanno mai fermi!!! Se sono ad una cena romantica, per dire, non mi va di avere l’indianino che mi gira attorno. I genitori dovrebbero insegnare ai bambini a stare a tavola.” Uè Matteo, ti piacerebbe fare una cena romantica! Meno male che, sotto il tuo nome su FB appare la scritta “Università cattolica del Sacro cuore” di Milano; scusa ma se eri laico a mangiare come ci andavi, col Bazooka?
Finisco con la chicca di Pavel :”Penso che solo perchè la gente non usa preservativi io ho comunque il diritto di cenare in pace.” Hai ragione, bisognerebbe chiedere a tuo padre.
Insomma, signori, ma è possibile che la normalità sia divenuta un bene così prezioso da essere considerato come una chimera, mentre invece il cretinismo globale e imperante abbia riempito le nostre vite, fino a farci “ragionare” in questo modo?
Siamo soli, il problema è la solitudine prodotta dall’individualismo scellerato di questi anni di esilio del pensiero. Pochissimi cercano di mettersi nei panni dell’altro, e allora, ogni assurdità, ogni anomalia, viene considerata come accettabile, proprio perchè “l’io” viene sempre e sistematicamente prima del noi.
Tendenze come il “No kids”, invece di essere stroncate sul nascere come esempi di vero e proprio apartheid, vengono considerati, in fondo, accettabili. Ed è proprio tramite questo modo di pensare che si diede il via alla persecuzione ebraica. Il problema è quello di impegnarsi a capire le dinamiche di una storia che si ripete nelle sue più nefande espressioni e che, nell’assenza di coscienza, crea mostruosità, che passano come normalità.

Per finire propongo un’iniziativa a tutti i “Si Prol”: facciamo una lista di questi simpatici locali che non ci fanno entrare con i nostri figli, e organizziamo una bella serata di fronte all’ingresso. Portiamo i panini, le bevande. Nessuno ci può impedire di stare su un marciapiede a mangiare e bere.